Piemonte: Cenni storici
LA PREISTORIA
Le prime popolazioni che abitarono la regione in epoca preistorica furono i Liguri e i Celti, chiamati anche Galli, che provenivano d'oltralpe; a questi seguirono i Salassi, insediati soprattutto in Valle d'Aosta, e i Taurini , che occuparono la zona ai piedi delle montagne. I numerosi scavi archeologici effettuati in Piemonte hanno riportato alla luce diversi villaggi fatti di capanne e di palafitte, allo sbocco della Valle di Susa, oltre a numerosi oggetti di pietra, di bronzo e di ferro.
LA DOMINAZIONE ROMANA
I Romani dovettero lottare duramente contro la fiera resistenza delle popolazioni piemontesi, ma dopo il II secolo a.c. riuscirono ad avere la meglio ed estesero il loro dominio sull'intera regione, che venne chiamata Gallia Cisalpina, cioè Gallia "che si trova al di qua delle Alpi". Secondo i loro usi, i Romani diedero un nuovo assetto al territorio, costruendo città, ingrandendo quelle già esistenti e compiendo diversi lavori pubblici, fra cui numerose strade. Le città di origine romana conservano ancora oggi l'antica struttura viaria che ricalca quella dell'accampamento romano: osservando la loro pianta sembra di vedere una scacchiera, con le vie che si incrociano tutte ad angolo retto.
LE INVASIONI BARBARICHE
Con la decadenza dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476 d.C., il Piemonte subì la dolorosa sorte delle altre regioni della penisola, sulle quali si riversò la violenza delle popolazioni barbariche provenienti dall'Europa centrale: i Vandali , gli Eruli guidati da Odoacre, i Goti con Teodorico e i Burgundi di re Guidobaldo devastarono gran parte dei territori seminando morte e disperazione. Dopo un lungo periodo, giunsero i Longobardi che mantennero il controllo della regione per circa un secolo. Durante il loro dominio crebbe molto l'autorità dei vescovi, che a quel tempo non erano soltanto padri spirituali, ma importanti figure politiche.
NUOVE VICENDE
Il dominio longobardo terminò per opera di Carlo Magno, re dei Franchi, che impose anche in Piemonte il sistema feudale tipico del Sacro romano Impero, il regno su cui dominava. Il feudalesimo prevedeva la divisione del territorio in diverse contee affidate alla guida dei vassalli, governatori fedeli dell'imperatore. In questo periodo furono costruiti molti bei castelli per accogliere i vassalli. Nel XIl secolo diverse città riuscirono a liberarsi dalla stretta del regime feudale e divennero liberi comuni. Con l'arrivo dell'imperatore tedesco Federico Barbarossa, che voleva imporre il suo dominio, i comuni piemontesi e lombardi si unirono nella Lega Lombarda e riuscirono a sconfiggere l'imperatore. Dopo qualche tempo, quando le discordie interne indebolirono i comuni, le vecchie dinastie feudali ripresero il potere. Fra tutte, la più forte fu quella dei Savoia, che a poco a poco imposero il loro dominio. Nel frattempo il Piemonte aveva conosciuto una forte ripresa economica, grazie a vari interventi sul territorio, al miglioramento dei sistemi di coltivazione, alla costruzione di canali per l'irrigazione.
I SAVOIA
La potenza dei Savoia continuò a crescere nei secoli, finché nel 1713 estesero il loro dominio su tutta la regione. In questo periodo venne introdotta in Piemonte la coltivazione del riso, importato dall'Oriente, e si diffuse l'impiego dell'acqua come fonte di energia. Il Piemonte, dopo un breve periodo di dominazione francese durante l'impero napoleonico, tornò ai Savoia e divenne lo stato che guidò l'Italia verso l'unità, avvenuta nel 1860.
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